Bellingera

Ultima modifica 17 luglio 2018

Se domandate ad un anziano nativo della Bellingera le sue origini, lui orgogliosamente rivendicherà con forza d'essere venuto al mondo proprio lì, ossia nella zona che va pressappoco dalla Paullese vecchia alla via Nenni.
Guai a nominargli Mezzate: con quelli di là sopra è sempre esistita una certa rivalità, per cui è meglio non scherzare.
Da dove viene il termine Bellingera? Da una cascina omonima, che sorgeva di fronte all'attuale Campo Sportivo comunale, e il cui podere scendeva a sud, a lambire la Provinciale.
A sua volta la cascina, demolita qualche decennio fa, prendeva il nome dai proprietari: nel Settecento erano appunto i Bellingeri.
È un labirinto di viuzze, Bellingera ovest: case e casette, piccoli capannoni, magazzini (sul retro, ampio specchio d'acqua: la cava di Palazzetto).
A destra della via Resistenza, altre fabbriche e stabilimenti, di maggiori dimensioni. Questa arteria rettilinea che attraversa l'abitato, nel secolo scorso non esisteva. Si concludeva infatti all'incrocio con via Turati. Quindi, nessun collegamento diretto con la Paullese, raggiungibile solo attraverso sconnessi sentieri.
Ci volle del tempo perché finalmente fosse realizzato il segmento inferiore della via Resistenza: da allora Bellingera è diventata il primo polo industriale di Peschiera Borromeo. All'inizio degli anni Novanta, il Comune ha infine costruito la nuova Caserma dei Carabinieri, accogliente e funzionale.

 

 

La cartolina inquadra la Bellingera negli anni Sessanta (edizione Foto Piazza, Collezione Sergio Cifelli)


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